La meditazione è considerata il primo tentativo dell’uomo di mettersi in contatto con la dimensione trascendente.
Le prime forme di proto-meditazione si trovano nei Veda, i più antichi testi sapienziali dell’India, composti secondo alcuni tra il 1500 e il 1200 a.C. e secondo altri addirittura tra il 4000 e il 2500 a.C.
Nei secoli la meditazione ha subito molte trasformazioni, grazie all’apporto di grandi maestri e filosofi orientali e occidentali, ma il suo intento è rimasto inalterato nel tempo: porre fine alla sofferenza e raggiungere uno stato di beatitudine e gioia costante, detta anche Illuminazione, che permetta all’essere umano di condurre una vita serena e appagante.
Ma allora perché non tutti meditano?
Perché questo stato cosi ambito e disiderato si raggiunge solo dopo anni di serio e impegnativo lavoro su di sè e oltretutto non è detto che basti il lavoro di una sola vita…
Ci sono comunque benefici che si possono ottenere “velocemente”, ma ad una condizione: essere costanti cioè praticare tutti i giorni, almneno una volta al giorno, per un tempo che va da 10 a 30 minuti in un luogo dove possiamo stare tranquilli.
I primi grandi benefici sono:
- Purificare i nostri tre corpi: corpo fisico-eterico, corpo astrale-emozionale, corpo mentale.
- Alleviare le tensioni muscolari.
- Ottenere un maggiore apporto di energia-prana
- Tranquillizzare la mente
- Tutto ciò si ottiene con una corretta respirazione, perché l’ascolto del proprio respiro racconta molte cose, ci dice come stiamo.
Noi respiriamo poco e male, non solo a causa della scarsa qualità dell’aria, ma anche perché crescendo perdiamo l’innata capacità, con cui si nasce, di respirare gonfiando bene l’addome, la respirazione addominale permette di inspirare un maggior quantitativo di aria rispetto a quella toracica.
Spesso il nostro respiro è corto e a volte scopriamo di essere in apnea, ce ne accorgiamo dai sospiri e sbadigli che facciamo e che ci aiutano a immettere l’aria che “manca”.
Una respirazione completa riempie addome e polmoni e permette di rilassare muscoli, come il diaframma, il più importante muscolo respiratorio.
Il diaframma è anche noto come il punto della felicità, le nostre emozioni passano di lì, convergono in questo punto, che se è contratto, chiuso, non permette all’energia vitale (prana) di fluire liberamente, il blocco può causare una forte sensazione di oppressione, ansia, paura. Rilassare il diaframma, attraverso il respiro, consente non solo di lasciar entrare il flusso vitale, ma anche di alleggerire pressioni e le tensioni.
Tutti i muscoli del corpo si possono rilassare con la respirazione e una pratica costante permette di individuare in quale punto è necessario soffermarsi più a lungo per sciogliere la tensione, basta portare l’attenzione lì e respirare e lasciarsi andare.
Dalla respirazione e dal corretto uso del diaframma dipende anche la qualità delle vibrazioni prodotte dalla nostra voce quando recitiamo un mantra.
Ma questo è un beneficio che vedremo più avanti.
Spesso si dice “non riesco a spegnere la testa”, la pratica della meditazione aiuta a trovare quel tastino on/off, che permette alla nostra mente di andare in “vacanza”.
E il tastino on/off si trova praticando il silenzio, il nobile silenzio, come dicono i buddisti. Ritagliarsi alcuni minuti in cui non siamo raggiungibili dal mondo esterno, in cui accogliamo dentro di noi il silenzio, aiuta la nostra mente a rilassarsi e a purificarsi.
Mantenere l’attenzione sul respiro non è facile, la distrazione è continua, la mente non smette mai di pensare, ma quello che possiamo fare è accogliere i pensieri che arrivano e lasciarli andare, senza giudizio. Li osserviamo e li lasciamo andare, come nuvole soffiate via da una leggera brezza e continuiamo a respirare. Una mente tranquilla, rilassata è una mente efficiente, attenta e pertanto più ricettiva nei confronti di quelle intuizioni che ci aiutano a prendere decisioni e ad affrontare e risolvere i problemi della vita.
Durante la meditazione la postura è importante, è bene assumere una posizione comoda, rilassata ma corretta, l’ideale sarebbe la posizione come nella foto, ma va bene anche stare seduti su una sedia, l’importante è mantenere la schiena dritta, staccata dallo schienale e toccare con i piedi a terra.
Fare gli esercizi di respirazione sdraiati è sicuramente rilassante e aiuta a scivolare dolcemente nel sonno, ma non è meditazione!
Stare con la schiena dritta facilita la corretta respirazione e ci rende consapevoli di quanto stiamo “accartocciati” durante la giornata!
Un altro aiuto a rilassare corpo e mente ci viene dato dalla recita di un mantra.
Il dizionario dell’Induismo definisce mantra “una formula comprendente parole e suoni dal potere magico o divino, esso rappresenta un’energia mentale, uno strumento di comunicazione con la divinità prescelta. I mantra sono di varietà infinita e possono riferirsi ad ogni circostanza per ogni persona.”
Il mantra più conosciuto e praticato è l’OM, la Parola Sacra.
Dalla cooperazione del diaframma con i polmoni e i muscoli addominali nasce la colonna d’aria destinata a trasformarsi in suono. Il suono della nostra voce è prodotto dalle vibrazioni delle corde vocali che si trovano nella laringe, che a sua volta è una parte della faringe.
La faringe (o gola) è un muscolo a forma di canale che deformandosi, in lungo e/o in largo, ha la capacità di modificare gli effetti della risonanza del suono nella testa.
Gli effetti del suono sono noti e il mantra è un suono che ha una sua energia e una sua frequenza vibratoria. Le vibrazioni che emettiamo recitando un suono specifico, come quello di un mantra, aiutano a rilassare la mente e a restare concentrati sulla respirazione.
Nel mantra un’altra componente importante, oltre al suono, è la parola che com’è noto ha un potere creativo-distruttivo, creativo quando genera pace, gioia, tranquillità, distruttivo quando viene usata per purificare i nostri tre corpi (fisico-eterico, astrale e mentale) dalle tossine, scorie che bloccano il flusso energetico.
Anche l’uso dei colori aiuta a rilassare e purificare i nostri tre corpi. I colori sono energia ed ognuno vibra ad una specifica frequenza, per cui visualizzando o immaginando un colore si ottiene un determinato beneficio.
Per esempio il blu è un colore che rilassa la mente, il verde rilassa il corpo fisico e tranquillizza il nostro “cuore”.
Visualizzare un paesaggio e immaginare di “entrarvi” dentro, respirando profondamente è un buon modo per contattare l’energia, le vibrazioni e i colori di quel luogo.
Pertanto in attesa dell’Illuminazione possiamo sicuramente alleviare, con queste semplici tecniche di meditazione, alcune sofferenze psico-fisiche.
Quali altri benefici si ottengono continuando a praticare costantemente?
Siamo seduti correttamente, respiriamo bene, abbiamo portato l’attenzione ai muscoli di tutto il corpo che sono rilassati e osserviamo i nostri pensieri.
Ci accorgeremo subito di quanto “piena” è la nostra testa, pensieri di oggi, di ieri, di domani, una vera folla e tutti sono accompagnati o “colorati” da un’emozione, una sensazione, un sentire più o meno piacevole.
Prendere coscienza di questa pienezza ci permette di fare un po’ d’ordine, di eliminare qualche cosa, di mettere qualcos’altro in evidenza, di fare spazio e pulizia come in un cassetto che se lo apri straripa e in cui poi fai fatica a trovare quello che cerci.
Ecco perché la meditazione non è una perdita di tempo (!) e non è solo per coloro che hanno il tempo per farla (!) – o solo per chi vuole percorrere un sentiero spirituale, è una pratica esperenziale i cui risultati sono scientificamente provati e verificabili nella vita di tutti i giorni.
Certo che bisogna volerlo, cioè bisogna voler stare bene, perché purtroppo non è così automatico e scontato il “voler farsi del bene” e questo avviene perché non siamo consapevoli delle resistenze che applichiamo quotidianamente al processo di liberazione dalla sofferenza fisica, emotiva, mentale e spirituale. Conoscersi e diventare consapevoli dei nostri meccanismi, delle nostre trappole, di come funziona la nostra coscienza è un lavoro lungo e impegnativo, ma il premio è sicuro e assicurato!
In passato la meditazione veniva insegnata, praticata e trasmessa solo ad una minoranza della popolazione, mentre oggi è conosciuta e diffusa ovunque, questo perché l’umanità ha “lavorato” sulla propria coscienza ed ha raggiunto un considerevole stadio evolutivo.
Oggi, particolarmente oggi, meditare è importante e fa bene!
Perché aiutandoci a stare meglio individualmente, contribuiamo a migliorare la qualità della vita planetaria, nella quale siamo immersi e collegati.
Portare Gioia e Benessere nella nostra vita equivale a portare Luce e Amore in tutti i piani dell’Esistenza!
Marzia Defendi
Leggi i Benefici della Meditazione parte due – Perché Meditare Oggi.
Bibliografia:
Corso Pratico di Meditazione, Massimo Rodolfi, Draco Edizioni
Dizionario dell’Induismo, M. Stutley, J. Stutley, Ubaldini Editore, Roma