Per settimane e settimane a volte con un sole primaverile, a volte con la neve alta un metro fuori dalla porta e i lecci e i rododendri come immobili giganti di ghiaccio, sono stato ospite di un ultraottantenne, coltissimo indiano che dopo aver incontrato tutti i grandi maestri del suo tempo, vive da solo convinto che il grande Maestro è quello che ognuno ha dentro di sé. La notte, quando il silenzio è talmente denso che sembra rimbombare, si alza, accende una candela e ci si siede dinanzi per un paio d’ore.
A che fare? “A cercare di essere me stesso, a sentire la melodia” mi ha risposto.
La melodia? “Non è facile. Bisogna prepararsi e a volte la si sente: è la melodia della vita dentro, la melodia che sostiene tutte le vite, la vita dove tutto ha il suo posto, dove tutto è integrato: il bene e il male, la salute e la malattia, la vita interna dove non c’è nascita e non c’è morte.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra