E’ sempre importante chiudere i cicli ma lo è soprattutto a Capodanno.
Chiudere un ciclo è un modo per fare ordine e spazio in attesa dell’anno nuovo, che tutti sperano migliore rispetto a quello precedente e può esserlo a condizione di essere veramente pronti a riceverlo.
La chiusura di un ciclo è un rituale intimo, si svolge nel nostro cuore, nel silenzio della nostra coscienza che si guarda.
Vedere e rivedere le situazioni che sentiamo e sappiamo ancora aperte, non concluse, che trasciniamo come zavorre che appesantiscono il nostro cuore, ostacoli che non ci permettono di andare avanti, di spiccare il volo verso il Nuovo che sta arrivando.
Lasciare andare significa permettersi di fare pace e fare pace significa perdonare, comprendere, accettare e questo avviene se si “accende la compassione”.
Perdonare non è facile, quando lo è, è sintomo che la situazione non “brucia” così tanto e più brucia e più ha bisogno dell’acqua santa del perdono, che è Amore.
Quando avviene, il nobile silenzio e la tranquillità germogliano nel nostro cuore e si fanno sentire, la tenerezza ci pervade e scopriamo che in fondo, in fondo… non è così importante avere ragione.
Questa sensazione non ha prezzo, nessuno ce la può dare e nel momento in cui la viviamo riconosciamo che il sollievo che proviamo quando ci danno ragione non è così profondo, non dura per sempre, non si radica nella nostra coscienza, non ci fa stare così bene.
Perdonare e chiudere un ciclo è un lavoro e un aiuto ci viene dalla nostra Anima, ma bisogna Voler Ascoltare.
Marzia Defendi