Incontro possibile? Simboli e miti dicono di si.
Oggi si parla molto di un auspicabile incontro tra la medicina occidentale e quella orientale, di un’unione di discipline che considerino l’essere umano veramente come un tutt’Uno formato da corpo – mente – emozioni – spirito.
Ma sarebbe veramente una novità? Per certi aspetti no.
Trovo interessante la lettura del Giuramento di Ippocrate, cioè il giuramento che ogni medico è tenuto a pronunciare il giorno in cui si laurea, nella versione originale tradotta dal greco antico.
La data di composizione non è sicurissima, pare si aggiri intorno al IV sec. a. C.
”Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini liberi e schiavi.
Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro”.
Il testo inizia con il giuramento che dice: “Giuro per Apollo medico, Asclepio, Igea e Panacea…”, chi sono e che legame c’è tra costoro?
Sono andata a vedere in Internet….
Apollo, divinità dell’antica Grecia, era considerato Dio di tutte le arti, tra cui anche la medicina e il suo simbolo principale era il sole e infatti fu venerato come dio del sole, anche dai romani soppiantando, in alcuni casi, Helios.
Lo vediamo in questa bella immagine tratta da un mosaico romano del II secolo, cinto da un’aureola rappresentante il sole, che sembra l’aureola dei santi, nonché l’aura dei maestri illuminati.
Asclepio è figlio di Apollo e venne venerato in Grecia come dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Ebbe cinque figli, tra cui Igea, la salute, e Panacea che aveva il dono di curare tutte le malattie con le erbe.
Bassorilievo votivo in cui è rappresentato Asclepio che si appoggia al bastone al quale vi è attorcigliato un serpente, i suoi due figli, Podalirio e Macaone, le sue tre figlie, laco, Aceso e Panacea, ed una famiglia di supplicanti. (Prima metà del IV sec. a.C, Atene, Museo Archeologico).
Asclepio viene spesso raffigurato con in mano un bastone che porta il suo nome, al quale è attorcigliato un serpente.
Nell’antica Grecia si pensava che bastasse dormire in un santuario consacrato ad Asclepio per guarire da ogni malattia. In ogni tempio c’era almeno un serpente, che proveniva dal santuario di Asclepio ad Epidauro, in quanto si credeva fossero animali sacri per la divinità, poiché simbolo del rinnovamento.
Si dice che Ippocrate era un discendente degli Asclepiadi e pertanto legato al dio Apollo.
Oggi il simbolo della medicina più conosciuto non è il bastone di Asclepio ma il caduceo di Hermes (Mercurio per i Romani), che in Italia è usato come emblema dell’Ordine dei Farmacisti. Come si è arrivati a questa scelta? Secondo alcuni autori, sia il bastone di Asclepio, con un serpente attorcigliato, sia il caduceo di Hermes, con due serpenti, deriverebbero dall’antico metodo, tuttora in uso, di estrazione, dai tessuti sottocutanei di una specie di verme diffuso in molte regioni rurali dell’Africa e del Medio Oriente, per arrotolamento su un bastoncino; l’operazione, che poteva durare giorni, doveva essere eseguita da medici molto esperti, perché il verme non si rompesse durante l’estrazione. Se succedeva, il verme moriva nel tessuto sottocutaneo e non si poteva più estrarre.
Il Caduceo è uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità e comune a diverse civiltà. La sua immagine, raffigurante due serpenti attorcigliati in senso inverso intorno ad una verga ornata d’ali, è stata rinvenuta, oltre che nei templi greco-romani, su tavolette indiane dell’antica civiltà vedica.
Sovrano della seconda dinastia di Lagash-Mesopotamia (2141-2122 a.C.).
Numerose iscrizioni su statue e cilindri testimoniano la sua attività religiosa, in particolare la riedificazione del tempio del dio cittadino effettuata con larghi mezzi impiegati proprio allo scopo di dimostrare il periodo di benessere e di pace che Lagash godette sotto il regno ventennale di Gudea. (Enciclopedia Treccani)
Il reperto archeologico più antico, sul quale appare il simbolo caduceo è una coppa appartenuta appunto al re Gudea. (Museo del Louvre Parigi)
A cosa è dovuta la presenza di serpenti nel Caduceo?
Gli antichi, come narra Plinio, diedero al serpente intelligenza e sentimenti particolari.
Il serpente è anche simbolo di potenza: lo troviamo sulla testa dei re d’Egitto, come ornamento e simbolo insieme. Inoltre, il Caduceo è un simbolo che veniva rappresentato sui monumenti egiziani costruiti prima di Osiride: astronomicamente la testa e la coda dei due serpenti rappresentavano i punti dell’eclittica in cui il Sole e la Luna si incontrano, quasi in un abbraccio.
Metafisicamente, invece, il caduceo rappresenta la discesa della materia primordiale nella materia grossolana; fisiologicamente rappresenta le correnti vitali che scorrono nel corpo umano.
Aderiscono a questa visione d’origine antichissima numerosi autori d’età contemporanea, tra i quali Jung ed il suo allievo Henderson, che decodificano il Caduceo come veicolo emblematico di un ancestrale messaggio di liberazione e guarigione.
Secondo la cultura orientale il caduceo illustra chiaramente il concetto base del Corpo Sottile. Le vorticose energie ascendenti dei serpenti producono un vortice di potenza che viene usato nel Tantra per la trasformazione personale. Nel nostro corpo sottile, lungo la colonna vertebrale si trova un canale energetico detto Sushumna, attorno al quale si avvolgono (come i serpenti del caduceo) due canali energetici detti Ida e Pingala.
I due serpenti sono associati con le energie solari e lunari e rappresentano la parte destra e sinistra del corpo, s’intersecano tra di loro e attraversano in continuazione il Grande Fiume centrale.
Il sistema di Nadi o Meridiani del nostro corpo sottile.
I canali energetici, vengono chiamati Nadi nella fisiologia sottile delle tradizioni indiane, Meridiani nella Medicina cinese e nello Shiatsu nipponico.
Nadi è un termine sanscrito e significa tubo o canale, essi vengono attraversati dal prana, l’energia vitale o soffio che alimenta tutte le parti del nostro corpo. Prana, in sanscrito significa vita, respiro o spirito, intesi come elementi sottili. Nella cultura cinese e giapponese corrispondono al Ki.
Nel nostro corpo sottile ci sono moltissimi Nadi, Ida e Pingala sono tra le principali.
Ida scorre lungo la parte sinistra del corpo. Sorge dal plesso sacro-coccigeo, a sinistra, e termina alla radice della narice destra. Dal suo punto di partenza alla base della colonna vertebrale scorre nei cinque plessi principali o Chakra. L’energia veicolata da questa Nadi è la polarità negativa, intesa come flusso di Citta, l’energia mentale della coscienza. Essa è simboleggiata dalla luna e ha la funzione di acquietare e rinfrescare il corpo. Le sue funzioni sono assimilabili a quelle del sistema nervoso parasimpatico.
Pingala veicola la polarità positiva. Sorge dalla parte destra del plesso sacrococcigeo e termina alla radice della narice sinistra. Come Ida, sale a spirale lungo la colonna vertebrale e con essa s’incontra nei cinque Chakra principali. Mentre Ida li attiva negativamente, Pingala li influenza positivamente; è perciò chiamata la Nadi solare o Surya Nadi. Il funzionamento di Pingala è sovrapponibile a quello del sistema nervoso simpatico che attiva il metabolismo.
In questa immagine è ben raffigurato il confronto tra i chakra posti lungo sushumna, il canale energetico del nostro corpo sottile-eterico e la colonna vertebrale del corpo fisico.
Il corpo sottile, è il nostro corpo energetico, in stretto contatto con il mondo spirituale, il mondo dell’anima, di cui subisce la forte influenza, per questo motivo la “Prima Legge” tratta dal libro di Alice Bailey, Guarigione Esoterica, dice che:
“Ogni malattia è il risultato dell’inibizione della vita dell’anima, e ciò vale per tutte le forme in ogni regno. L’arte del guaritore consiste nel liberare l’anima, sì che la sua vita possa fluire attraverso l’aggregato di organismi che compongono ogni specifica forma”.
L’anima, secondo A. Bailey, intesa nel suo significato esoterico, è un’incarnazione della mente cosciente, espressione della consapevolezza divina, è il prodotto dell’unione fra spirito e materia, un’unità di energia che vibra all’unisono, incarnazione dell’amore applicato con intelligenza.
La personalità dell’anima è destinata a produrre le forme dotate di potere “d’attrazione” che serviranno ad esprimere quell’intelligenza amorevole.
Ciò considerato s’intuisce l’importanza dell’”Anima” e delle energie nelle quali siamo immersi, viviamo e operiamo e che influenzano la nostra vita, salute o malattia.
Il compito del “guaritore” e medico di oggi è quello di tenere conto anche di questo aspetto della Vita, per certi versi ancora sconosciuto e ostentato dal mondo scientifico moderno.
Marzia Defendi
Bibliografia:
Guarigione Esoterica, Alice Bailey, Nuova Era Roma
Psicologia Esoterica,Trattato dei Sette Raggi – volume primo, Alice Bailey, Editrice Nuova Era Roma